Fabio Bianchi

FABIO BIANCHI

Stravato dimostra, come pochi pittori della sua generazione, di possedere una tecnica – sempre mista nell’estenuata eleganza anche formale – superlativa.

Dal momento che molte sue opere partono – forse giungono, dipende dai punti di vista – da un mondo infinito, dagli spazi incommensurabili della mente e si fondono con quelli di qualche galassia. Ma, accanto all’infinitamente grande, c’è anche l’infinitamente piccolo cioè l’esercizio stilistico dotto e raffinato che Stravato da anni sta conducendo per ridare alla pittura non solo il dominio del mercato. Soprattutto intende ridare alla pittura il preminente ruolo culturale che le spetta, a vedere nella pittura non un’attività espressiva, piuttosto un’imprescindibile sintesi assiologica.