Normanno Soscia

NORMANNO SOSCIA

Non una analisi critica dell’opera pittorica di Francesco Paolo Stravato, ma una mia particolare lettura del suo lavoro. Cominciai a considerare con più interesse la pittura di Stravato nella fase caratterizzata da opere dove affrontava temi con figurazioni del nudo femminile pervase da un Eros discreto, ma non tanto, realizzate con buona mano su tele o tavole di notevoli dimensioni, con rispetto del vero, ma senza accanimento. In una successiva fase, con piacevole gusto materico, trovai intriganti suoi lavori su tavola, ove riportava frammenti di figure e scritte, trasferendole,per altri contesti, da stampe di periodici “rubate” con la tecnica del contatto o tramite curiosi trasudamenti chimici. In una fase più recente, Stravato, munito di un suo particolare telescopio mentale, o meglio, come una sorta di Icaro, con un colpo d’ali , è volato smarrendosi negli infiniti e profondi silenzi di lontane galassie ove ellissi e roteanti corpi stellari in consunzione o in fioritura, espresse con profondi blu/viola con colonie di maculate particelle astrali di lussuriosa cromìa. Aspettiamo il rientro di Stravato/Icaro a terra, ma senza il disastro, per il piacere di altre sorprese pittoriche e augurandogli una felice continuità operativa che ben dimostra.